Riflessione Quaresima 2020

RIFLESSIONE PER LA QUARESIMA

 

Come di consueto, mi faccio presente a voi, carissimi Amici del Faloria, per condividere una riflessione all’inizio del cammino quaresimale.

Che questo tempo di preparazione alla grande festa della Risurrezione ci aiuti a rinnovarci.

Buona Quaresima!
Madre Adele

 

La settimana Santa inizia col racconto della passione. Solo così è possibile riconoscere il Signore Risorto, facendo memoria, della sua morte, memoria di un avvenimento che fu considerato un fallimento e che ora, alla luce di come Gesù l’ha attraversato può essere compreso come la rivelazione definitiva del Volto affidabile di Dio.

Allora attraverso il fallimento è necessario passare; non c’è via di scampo.

Questo scarto viene narrato in modo suggestivo tramite l’episodio del rinnegamento di Pietro non a caso attestato da tutti i vangeli: proprio qui, infatti, è riconoscibile una distanza incolmabile tra l’apostolo e il Signore.

Pietro è chiuso su di sé, ha paura e tuttavia non può fare a meno di affermare tre volte “non lo conosco”.

Gli inevitabili fallimenti possono essere attraversati, vissuti non come la fine di tutto, perché spesso sono soltanto la fine delle nostre certezze.

Possono allora diventare uno spazio di riscatto, di rinascita, di “rivelazione”. E’ necessario però rinunciare alla tentazione della solitaria onnipotenza dell’io, a occhi di ghiaccio freddi e impenetrabili, per imparare invece il coraggio di piangere, di versare lacrime, di riconoscere che solo mettendosi nella mani di un altro, il gallo che inesorabilmente canta non è un avviso di morte o una ferita che sanguina perché si riapre, ma la memoria di un perdono che ridiventa possibile.

Tutti siamo candidati a sbagliare, ma tutti siamo raggiunti dall’annuncio che nulla ci separerà dai colori del Risorto, perché se il nero della croce e della morte sembra spegnerli tutti, in realtà li contiene tutti per restituirceli ancora più splendenti, anche dentro l’inevitabile fallimento.